Come diventare responsabile della sicurezza sul lavoro

L'ingranaggio di un orologio come simbolo della sicurezza sul lavoro

Una delle figure che non può mancare in un’azienda è il responsabile della sicurezza sul lavoro. Il suo compito è di vigilare sulla manutenzione e il controllo dei macchinari ma anche di assicurarsi che gli impianti elettrici e idrici dell’edificio siano sicuri ed efficienti e che tutti i lavoratori utilizzino l’attrezzatura antinfortunistica necessaria.

Ma come si fa a diventare responsabili della sicurezza sul lavoro?

Innanzitutto bisogna distinguere il “rappresentante” dal “responsabile” della sicurezza. Il primo è la persona eletta o designata dai dipendenti per rappresentare i lavoratori per quanto riguarda gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro e non ha nessuna responsabilità. Il secondo, invece, è una figura chiave che può avere dei grattacapi se accade una disgrazia o se non è tutto in regola durante un’ispezione. E’ anche vero, però, che colui che ha la maggiore responsabilità è sempre il datore di lavoro.

Per diventare responsabili della sicurezza sul lavoro, la persona deve frequentare un corso di formazione che di solito è pagato dal datore di lavoro. Solitamente i corsi sono stabiliti in base all’articolo 37 per tutti i datori di lavoro che vogliono rispettare quanto stabilito dal decreto legislativo n° 81 del 2008. Gli attestati vengono rilasciati dall’ANFOS ovvero l’Associazione nazionale formatori della sicurezza sul lavoro. I corsi, della durata di 100 ore, vengono seguiti dopo il lavoro o durante la giornata lavorativa e sono tenuti da esperti del settore. Ci sono, inoltre, varie specializzazioni in base al settore dell’azienda e i suoi relativi pericoli: addetti antincendio, mulettisti, gruisti, rischio esplosione, rischio amianto e così via.

L’Articolo 32 (Capacità e requisiti professionali degli addetti e dei responsabili dei servizi di prevenzione e protezione interni ed esterni) definisce così i requisiti dell’RSPP:

I requisiti professionali di un RSPP interno o esterno devono essere adeguati alle attività lavorative e alla tipologia di rischi presenti in azienda.

Un RSPP deve possedere un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore nonché di un attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione come previsto dalla normativa. Inoltre il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione deve essere in possesso di un attestato di frequenza per corsi sulla sicurezza sul lavoro inerenti i concetti di ergonomia (disciplina che studia la migliore integrazione tra lavoro umano, macchina e ambiente di lavoro), stress lavoro correlato, organizzazione e gestione delle attività tecnico amministrative e tecniche di comunicazione aziendale e di relazioni sindacali.

Quando il datore di lavoro decide di non ricoprire anche il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione allora può scegliere di avvalersi di un RSPP esterno che soddisfi i requisiti di formazione e conoscenza dei fattori di rischio inerenti l’azienda presso cui dovrà esercitare il proprio ruolo. Anche quando un datore di lavoro sceglie di affidarsi ad un RSPP esterno ha comunque l’obbligo di organizzare un servizio di prevenzione e protezione adeguato per i propri dipendenti.

Un’azienda è come un ingranaggio di un orologio, se tutti fanno bene e con coscienza il proprio lavoro, difficilmente smetterà di funzionare.